Nella zona industriale di Glorenza il cubo alto 13 metri della Distilleria Puni svetta come una Kaaba giunta qui da un mondo lontano, un landmark ad alto contenuto simbolico. L’idea geniale dell’architetto è stata quella di alloggiare tutti gli impianti tecnici, oltre che i locali di vendita e di servizio, in un cubo di mattoni realizzato con la tecnologia costruttiva tradizionale dei fienili della regione, cioè con le pareti in laterizio forate e permeabili all’aria. Le stesse pareti che appaiono trasparenti sia dall’esterno che dall’interno, proseguono al piano interrato, dove sono collocati la scintillante caldaia per la fermentazione e l’alambicco, dando origine a una massiccia struttura a volta. È sorprendente l’unitarietà nella scelta dei materiali, che fanno riferimento alla limpidezza dei prodotti di questa distilleria, la prima in Italia dedicata al whisky. Tutti i dettagli in acciaio e vetro sono stati disegnati con grande attenzione alla qualità, come del resto le strutture in laterizio.
Werner Tscholl è sempre in viaggio per poter prendere le decisioni fondamentali in cantiere, perché solo la presenza sul posto permette di verificare i dettagli costruttivi in scala 1/1.