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    Cantine in Alto Adige

    In Alto Adige ci sono più di duecento cantine, da quelle di piccole dimensioni che vinificano esclusivamente le proprie uve ad aziende di dimensioni più importanti e cooperative. 

    Risultati
    Cantine
    Happacherhof
    Ora, Strada del Vino
    Questo vino fa scuola, nel senso più vero del termine. Nei vigneti della tenuta sperimentale Happacherhof di Ora, le studentesse e gli studenti dell'istituto tecnico agrario di Ora imparano come si coltiva la vite e come si produce il vino dall'uva vendemmiata. Un gran buon vino.

    La tenuta sperimentale Happacherhof esce dagli schemi e costituisce una particolarità, nel panorama viticolo altoatesino. Non è gestita da una famiglia di viticoltori, ma da docenti - altrettanto motivati - e dai loro studenti, che qui hanno la possibilità di imparare le tecniche di coltivazione partendo da zero.

    Per presentare agli studenti un quadro il più ampio e dettagliato possibile, sui circa 4 ettari della tenuta Happacherhof (e anche nei suoi immediati dintorni) si coltivano diversi vitigni con diversi sistemi di allevamento e seguendo diverse linee-guida. La gamma varietale comprende Cabernet, Merlot, Chardonnay e Lagrein. Quest'ultimo si coltiva secondo le rigide regole della produzione organico-biologica, per permettere agli studenti di fare esperienza con questa modalità di coltivazione che sta prendendo sempre più piede.

    Indipendentemente dal vitigno, dal sistema di allevamento e dalla modalità di produzione, l'uva della tenuta Happacherhof viene poi lavorata nella cantina dell'istituto. "La vinificazione rappresenta un capitolo importante della formazione degli studenti che hanno scelto l'indirizzo viti-enologico della nostra scuola" - spiega il Direttore dell'istituto tecnico agrario di Ora Christian Gallmetzer.
    Cantine
    Azienda Agricola Haderburg
    Salorno, Strada del Vino
    Un vigneto a Pochi, uno a Chiusa, qualche vite a Termeno e a Cortaccia: sotto uno stesso tetto , quello dell'azienda vitivinicola Haderburg, regna la diversificazione. Il Leitmotiv, però, non cambia: nell'intera azienda si applicano le linee-guida della coltivazione biodinamica. "Ciò significa che rispettiamo le leggi della vita e che teniamo conto delle forze che agiscono sulle e nelle sostanze viventi" - racconta Alois Ochsenreiter, proprietario dell'azienda Haderburg di Salorno.

    Sembra che la biodinamica coinvolga in prima linea gli animali allevati in azienda e che hanno libero accesso ai vigneti, ma anche la scelta dei preparati con cui si trattano i terreni e le viti. Nei 13 ettari di vite - suddivisi tra la vigna Hausmannhof a Pochi, la vigna Obermairlhof a Chiusa, e altri vigneti a Termeno e a Cortaccia - si utilizzano piante medicinali, oltre a letame e silicio, tutte sostanze naturali.

    L'assortimento comprende Chardonnay, Sauvingon Blanc, Pinot nero, Sylvaner, Riesling, Gewürztraminer, Müller Thurgau, Pinot grigio, Merlot e Cabernet Sauvignon.

    Come se non bastasse, l'azienda Haderburg ha in serbo un'altra peculiarità: da quasi 50 anni produce spumante con metodo classico e con invecchiamento di 2 - 8 anni. "Per eliminare i lieviti residui, le bottiglie vengono sottoposte a remuage e alla sboccatura" - racconta Ochsenreiter, che aggiunge:"Fino all'imbottigliamento, prendiamo in mano ogni bottiglia più di 40 volte". Un grande impegno dal quale deriva un gusto inconfondibile.   
    Cantine
    Hof am Keller
    Hof am Keller: il primo proprietario documentato del maso fu un certo Nikolaus am Keller che gestiva la tenuta vinicola già nell’anno 1431. Da lui deriva il nome che la proprietà ha continuato a portare fino a oggi. Circa cent’anni dopo – anche questo fatto è storicamente documentato – l’allora proprietario era conosciuto come commerciante di vini. La sua rete di acquirenti si estendeva da Vipiteno oltre il Brennero, fino a Schwaz e Kufstein.

    Da oltre duecento anni l’attuale maso storico è di proprietà della famiglia March che ne sfrutta la posizione privilegiata per coltivarvi i vitigni più adatti alla zona. Innanzitutto Pinot Nero, seguito da Gewürztraminer, Pinot Bianco e Sauvignon.

    Fino ai tardi anni novanta venivano vinificate non solo le proprie uve, ma anche quelle di alcuni fornitori; oggi Maike e Christian gestiscono la tenuta, che ha oltre settecento anni, e continuano a produrre in proprio una parte dei vini. Le uve, curate scrupolosamente dal taglio delle viti fino alla vendemmia, vengono quindi fatte maturare nella secolare cantina per ricavarne un vino di ottima qualità.

    Che in tutto questo processo la tradizione non venga mai meno è assolutamente naturale: una storia lunga oltre mezzo millennio non consente di fare altrimenti.
    Cantine
    Santlhof
    Cortaccia sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Il fatto che gli appartamenti per le vacanze dell'azienda Santlhof di Cortaccia (in Bassa Atesina) si chiamino "Sauvignon", "Chardonnay" e "Pinot bianco" non è decisamente un caso. L'edificio principale dell'azienda Santlhof non si trova solo in mezzo alle vigne, ma anche su un belvedere soleggiato dal quale si può ammirare la valle dell'Adige. Qui si producono vini che possono essere degustati nell'osteria dell'azienda.

    La storia dell'azienda Santlhof di Cortaccia affonda le radici nel passato. La prima citazione risale al 1547, in un atto di vendita. Allora, l'azienda era gestita da un certo Matheus Trientner, ma nel corso dei secoli ha avuto diversi altri proprietari. Dal 1994 è di proprietà di Georg Mayr, che nel 1996 l'ha completamente ristrutturata e che ancor oggi la gestisce come azienda vitivinicola, osteria e agriturismo.

    Nel suo vigneto di 1,5 ettari, Mayr punta a coltivare nel modo più naturale possibile - non solo nella vigna situata a quasi 585 m s.l.m., ma anche nelle altre tre vigne che Mayr possiede. Il vigneto intorno alla sede dell'azienda è vocato alla produzione di vini bianchi ed è coltivato a Chardonnay e Sauvignon. I vigneti intorno a Cortaccia e al Lago di Caldaro, invece, sono coltivati a Cabernet e Schiava.

    La gamma di zone di produzione dell'azienda Santlhof, quindi, comprende quasi tutte quelle che si trovano nella Bassa Atesina. La cosa migliore è "assaggiarle" tutte.      
    Cantine
    Pfitscher
    Montagna, Strada del Vino
    Tre generazioni che producono vino tutte insieme? Ciò che suona come un potenziale conflitto è invece ciò che funziona alla perfezione alla tenuta Pfitscher di Montagna. "Forse sì, perché noi siamo un po' come i nostri vini: ognuno con il suo carattere, ma sempre semplici e sinceri" - sorride nonno Klaus Pfitscher, il capo dei "giullari" montagnesi - come definisce la sua famiglia.

    Ognuna delle generazioni dei Pfitscher porta qualcosa di proprio: nuove idee, tanta esperienza, nuovo sapere, il vantaggio di aver già visto tutto, in qualche modo. La cosa più importante per una buona collaborazione è avere un obiettivo comune. "E il nostro" - dice il nonno - "è saper riempire un bicchiere con eleganza, carattere e con tutto il meglio che Madre Natura può offrire".

    Da 150 anni la famiglia Pfitsche persegue questo stesso obiettivo, la produzione di vini semplici con una propria identità - soprattutto Pinot nero e Sauvignon Blanc. Il fatto che i risultati siano ottimali dipende forse dalle vigne arroccate sui pendii o dal clima fresco a 500 - 900 m s.l.m. O forse dal mix di entrambi, combinati con un'attenzione particolare alla natura. La tenuta Pfitscher, prima in Italia, è stata insignita del riconoscimento "KlimaHaus wine". Non solo per il rispetto di specifici standard di efficienza energetica e di sostenibilità della sede della tenuta, ma anche per la produzione particolarmente rispettosa dell'ambiente e delle risorse naturali.
    Cantine
    Ansitz-Tenuta CEO
    Salorno, Strada del Vino
    Le tre lettere CEO non indicano soltanto l'AD di un'azienda. Dietro l'acronimo, infatti, può nascondersi una cantina di Salorno, nella zona più meridionale dell'Alto Adige. Le lettere derivano dal cognome del titolare - Dietrich Ceolan - che gestisce la cantina con Michael Scalet. Per entrambi, il vino è una priorità piuttosto che una bevanda. La base intorno a cui ruota la vita di Ceolan e Scalet è fornita dal limo che nei secoli l'Adige ha accumulato nella piana di Salorno. Dopo la regimentazione del fiume, questi terreni sono diventati utilizzabili e preziosi per le coltivazioni. Oggi vi crescono le viti di CEO, dai cui grappoli si ottengono eleganti vini bianchi e vini rossi corposi di Pinot grigio, Chardonnay, Lagrein e Merlot.

    "Idealmente vorremmo che i nostri vini fossero freschi, semplici e genuini" - aggiunge l'enologo Dietrich Ceolan. Per questo, in cantina lascia spazio, oltre che al proprio know-how e al prezioso lavoro manuale, anche a un po' di creatività. "Anche le nostre passioni sfrenate fanno parte della ricetta segreta dei nostri vini" - ammette Ceolan.

    Il fatto che gli ingredienti di queste ricette siano quelli giusti lo si può verificare nella vinoteca a fianco della cantina. Nessuna meraviglia quindi se Ceolan conta tra le pagine più belle del suo lavoro l'osservazione delle viti che crescono e la guida alla loro completa maturazione, oltre che la soddisfazione dei clienti. Gioia di vivere e stile di vita tipici del sud.
    Cantine
    Tenuta Brunnenhof
    Egna, Strada del Vino
    "Cinque ettari, rispetto per la natura e nessun tira-e-molla": è difficile essere più sintetici e più appropriati di Kurt Rottensteiner nel descrivere la filosofia dell'azienda Brunnenhof di Egna. Una filosofia supportata anche dal fatto che l'azienda si trova a Mazzon, una delle zone più vocate per la coltivazione del Pinot nero in Alto Adige.

    La natura è stata buona, con questa zona di Egna/Mazzon, e la famiglia Rottensteiner non smetterà mai di esserle grata: dal 2011 coltiva secondo le regole della produzione biologica e ha ottenuto la certificazione bio. "Le nostre vigne devono rimanere vive e vitali" - dice Kurt Rottensteiner - "dato che quanta più vitalità e pienezza ci sono in vigna, tanto più se ne troveranno nel vino".

    Questo vale, nell'azienda Brunnenhof, per tutte le vigne e per tutti i vitigni. Sull'accumulo di detriti ciottolosi del Rio Trodena prosperano il Manzoni bianco e - dal 1921! - il Lagrein, cui si sono aggiunti anche il Gewürztraminer, il Moscato giallo, ma soprattutto il Pinot nero. "I terreni limosi e sabbiosi, l'esposizione a ovest, il sole pomeridiano, l'Ora del Garda (vento tipico) e le basse temperature notturne: tutte sono condizioni davvero perfette" - dice Rottensteiner.

    Il vignaiolo rinuncia a qualunque tipo di tra-e-molla, anche e soprattutto in cantina. Nelle vòlte del Brunnenhof, con temperature così piacevoli d'estate, maturano vini bianchi e rossi - questi ultimi assolutamente non in barrique. "Non vogliamo il tannino e il sentore di vaniglia che rilascia il legno, preferiamo i tannini tipici e la fruttuosità naturale" - spiega Kurt Rottensteiner, il cui obiettivo sono vini che raccontano da soli la loro storia. Senza alcun tira-e-molla, appunto.
    Cantine
    Fr. Kupelwieser
    Cortina sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    "Fritz" non era solo il nome del fondatore della tenuta Kupelwieser di Cortina sulla Strada del Vino, è anche il nome della linea di vini freschi e giovani che qui si producono. Con il suo impegno appassionato, fin dai suoi primi passi nel mondo vitivinicolo - nel 1878 - Fritz

    Kupelwieser ha spianato la strada all'evoluzione successiva e il suo entusiasmo per l'uomo, la natura e l'ambiente si sente ancora. I vini di Kupelwieser esprimono pienamente il loro terroir e le caratteristiche del vitigno grazie ai terreni vocati, alle tante ore si sole e ai grandi sbalzi di temperatura tra giorno e notte che garantiscono per una costante alta qualità dei vini. Si imbottigliano solo vini tipici altoatesini, rappresentanti unici del loro vitigno, ponendo la massima attenzione alla tradizione nella vinificazione e al rispetto di rigidi standard qualitativi.

    Nella linea "Fritz" compare lo spirito innovativo di Kupelwieser: il design delle bottiglie è elegante e di buon gusto e presenta i vini di qualità in una forma moderna e accattivante. L'elemento di congiunzione è il valore, che induce fiducia - ieri come oggi.
    Cantine
    Franz Haas
    Montagna, Strada del Vino
    Da sempre l’azienda Franz Haas lavora per esprimere al meglio la qualità dei vini che produce. Nasce nel 1880 e viene tramandata da otto generazioni al primogenito, sempre Franz.

    Negli anni Ottanta gran parte dei vigneti vengono rinnovati, lasciando spazio alle varietà più consone al tipo di “terroir”. Vengono lavorate le uve provenienti da circa 60 ettari vitati, suddivisi tra proprietà, affitti e conferenti. Gli impianti partono da un’altitudine di 220 metri fino a raggiungere 1.150 metri, con una grandissima variabilità di microclima e di terreno, dalla sabbia porfirica, all’argilla fino a terreni ad alto contenuto di calcare.

    Nell’anno 2000, per motivi legati al cambiamento climatico, vengono presi in affitto diversi ettari ad altitudini che oggi arrivano fino a 1.150 metri sul livello del mare che attualmente sono tra i vigneti più alti dell’Alto Adige. A distanza di oltre vent’anni, la scelta di piantare viti a quelle altitudini è risultata ottimale per la produzione di vini longevi, profumati e con una spiccata acidità, data anche dalla buona escursione termica tra giorno e notte ed alle quattro ore giornaliere di sole in più. I vigneti sono tutti collocati nei comuni di Montagna, Egna, Trodena e Aldino.

    Da sempre abbiamo un occhio di riguardo nei confronti delle nostre vigne di cui ci prendiamo cura esclusivamente con sostanze organiche per favorire il processo naturale di coltivazione e fertilizzazione. I nostri vigneti non sempre sembrano giardini impeccabili, spesso l’erba tra i filari è alta ma, così facendo, si porta avanti il processo naturale dell’impollinazione, la riproduzione di fiori e di insetti che vanno estinguendosi e soprattutto si dà la possibilità ai nostri figli di vedere ancora dei campi fioriti.

    Franz Haas è riconosciuto da sempre come grande appassionato e cultore del vitigno più ostico, più sensibile, ma anche più appagante: il Pinot Nero. Malgrado tutta l’attenzione, l’impegno e la fatica, non sempre il prodotto è all’altezza delle sue origini e quindi la nostra selezione, lo „Schweizer“, non sempre viene immessa sul mercato. Vengono vinificate con la stessa attenzione altre varietà appartenenti un po’ a tutta la gamma dei vini altoatesini.

    Altro dettaglio che contraddistingue Franz Haas è il collegamento con l’artista Riccardo Schweizer, realizzatore delle etichette dei vini che, nel corso della propria carriera, ebbe modo di collaborare con artisti rinomati come Picasso, Chagall, Cocteau, Paul Éluard e Le Corbusier.
    Cantine
    Tenuta Tiefenbrunner |Schlosskellerei Turmhof
    Magrè sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    L'azienda Tiefenbrunner di Niclara è tra le più antiche dell'Alto Adige. Possedimento di famiglia sin dal 1675, dal 1848 è anche una cantina - oggi cantina Turmhof. Il nome nobile non è un caso, deriva infatti da quello della residenza all'interno della quale è stata costruita e che è circondata da un parco fiabesco.

    Per rendere giustizia a questo ambiente, l'azienda Tiefenbrunner mira esclusivamente alla qualità. E questa comincia nel vigneto, distribuito tra Niclara, Cortaccia e Magré. "Qualche collina esposta a sud rappresenta un vero colpo di fortuna, anche perché possiedono caratterstiche che le rendono particolarmente vocate alla coltivazione dei nostri vitigni bordolesi" - racconta Christof Tiefenbrunner, che acquista l'uva per i suoi vini anche ad Aica di Fié allo Sciliar (Sauvignon Blanc e Pinot nero), a Bolzano (Lagrein) e a Montagna/Pinzon (Pinot nero).

    "Le nostre vigne sono distribuite tra i 200 e i 1.000 m s.l.m., con un dislivello impressionante e con un'ampia varietà di tipi di terreno, che ci permette di selezionare le zone migliori per ciascun vitigno" - così il viticoltore. Dall'uva propria e da quella conferita da altri colleghi si ottengono, nella cantina Turmhof, vini tipici, complessi e longevi, ai quali in cantina si riserva il necessario tempo di invecchiamento - e dato che una lunga storia è sempre collegata ad una grande responsabilità, all'azienda Tiefenbrunner non si scherza.

    Si pone attenzione alla sostenibilità e al rispetto delle risorse naturali - e questo non da oggi: dal 1910 la cantina è rifornita di energia elettrica generata da una propria centrale idroelettrica.
    Cantine
    Oberrauch Luis
    Strada del Vino
    Luis Oberrauch non è nato con la passione per il vino, ma ha imparato ad amarlo durante il periodo dell'infanzia. Solo dal 2017 gestice l'azienda vitivinicola Luis Oberrauch di Ora, applicando tutto il suo sapere e la sua esperienza.

    Già da bambino, Luis Oberrauch aiutava il suo padrino nei lavori in vigna e, sotto la sua guida, a 13 anni ha prodotto il suo primo vino. Seguono poi la frequenza dell'istituto agrario e la laurea in enologia a Geisenheim. Infine il lavoro presso la cantina di Termeno, dove ancor oggi Oberrauch presta supporto all'enologo Willi Stürz.

    Nel 2017 a Luis Oberrauch si è presentata l'occasione di prendere in affitto dei vigneti a Ora. "Nella mia vigna ci sono quasi 5.000 viti e anche se può suonare ridicolo, posso dire di conoscerle una a una" - dice Oberrauch, che tratta le piante con grande cura e attenzione e le alleva a pergola. "Se si considerano le condizioni climatiche estreme che si verificano sempre più spesso, la pergola ha una serie di vantaggi" - racconta l'esperto viticoltore. Tra questi, una radicazione più profonda delle viti (con minor stress idrico) e l'ombreggiamento naturale, che previene possibili scottature degli acini.

    "Così come in vigna, anche in cantina cerco di intervenire il meno possibile" - dice Luis Oberrauch. I suoi vini vengono filtrati solo grossolanamente prima dell'imbottigliamento, Oberrauch evita qualunque tipo di chiarificazione. Il suo radicamento nel mondo del vino, che dura da tutta la vita, si riflette anche nella scelta dei vitigni. Nell'azienda vitivinicola Luis Oberrauch di Ora crescono infatti esclusivamente i vitigni autoctoni Lagrein e Schiava.
    Cantine
    Tenuta Gottardi Alexander
    Egna, Strada del Vino
    I Gottardi di Innsbruck si erano già fatti un nome, nel mondo del commercio del vino, quando nel 1986 hanno realizzato il loro sogno: acquistare e lavorare un vigneto proprio in Alto Adige, nel Paradiso del Pinot nero. È nata così la tenuta Gottardi a Mazzon di Egna.

    Prima che la famiglia Gottardi potesse tenere in mano la prima bottiglia del vino prodotto nella loro cantina è stato necessario impegnarsi, e tanto. Tutte le vigne sono state estirpate e piantate di nuovo e si è passati all'allevamento a spalliera. La cantina è stata completamente rinnovata. Solo nel 1995 sono stati imbottigliati i primi vini di Gewürztraminer, Chardonnay e Pinot nero. "Dato che però il Pinot nero è particolarmente amato a livello sia nazionale che internazionale, nel 2010 deciso di dedicarci esclusivamente a questo vitigno" - racconta Alexnder Gottardi.

    A Mazzon, sopra Egna, le condizioni per la coltivazione del Pinot nero sono ideali: terreni di arenaria, di calcare e di marna con lunghi tramonti e fresche folate notturne di vento non solo facilitano una completa maturazione dei grappoli, ma "li arricchiscono di eleganza e raffinatezza" - aggiunge Gottardi, che con una coerente politica di qualità inserisce il proprio tra i Pinot neri di maggior qualità. I grappoli vengono vendemmiati a mano e selezionati con grande cura.

    "Il primo anno, in cantina l'uva viene trasportata esclusivamente dalla forza di gravità, il che è molto importante perché il Pinot nero è particolarmente sensibile" - racconta il viticoltore, i cui vini vengono affinati dapprima in contenitori di acciaio e poi in barrique di legno francese per maturare infine in bottiglia. Tanto lavoro e tanto impegno per un posto nel Paradiso del Pinot nero.
    Cantine
    RADOIN 1560
    Aldino
    La cantina Radoin 1560 è situata tra il profondo canyon del Bletterbach, patrimonio mondiale dell'Unesco, e l'incantevole Parco Naturale Monte Corno a Radein, nel sud dell'Alto Adige. Naturalmente le condizioni per la coltivazione dell'uva a 1560 metri sul livello del mare sarebbero troppo dure, nonostante le molte ore di sole - ma le uve da cui si ricava il nobile vino Radoin 1560 provengono dalle tenute della famiglia Perwanger nel comune di Montagna. Il paese sulla Strada del Vino dell'Alto Adige, con gli insediamenti di Pinzon e Glen, si trova nell'ampia e luminosa Valle dell'Adige.

    Nel XV secolo, il nome Radoin indicava la montagna sulla quale l'azienda vinicola di Sepp Perwanger è gestita con standard elevati. Sepp Perwanger ha seguito le orme del nonno, Josef Perwanger, che per decenni ha pigiato l'uva sul maso in due botti. Il vigneto del nonno appartiene ancora alla famiglia, nonostante gli enormi sconvolgimenti politici ed economici e le guerre del secolo scorso. Oggi, nella tenuta Kühmösl, come viene chiamato il sito, si coltivano Gewürztraminer e Chardonnay. Sepp Perwanger ha acquistato altri due vigneti nella vicina Glen. Qui cresce il Pinot Nero Riserva, il vino simbolo della giovane azienda.

    Cantine
    Tenuta Alois Lageder
    Magrè sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    "Coltivare in sintonia con la natura e non contro di essa" - questa è la filosofia di base alla quale Alois Lageder, con il suo vigneto di Magré, si attiene da sempre. È stato un precursore della coltivazione biodinamica che pratica sui 55 ettari di vigna di famiglia.

    Nell'azienda, in questo piccolo microcosmo chiuso, si può riconoscere un'ampia biodiversità di piante e animali: è proprio questo ciò che biodinamica si propone. "Per il vigneto ci siamo posti come obiettivo di mantenere intatto e di ampliare questo complesso ecosistema" - racconta Lageder.

    A Magré si persegue anche un altro obiettivo: lo spettro varietale presente nel vigneto deve riflettere la variabilità altoatesina, così come i vini da che esso si ottengono e che si suddividono in vitigni classici, composizioni e capolavori. Dai primi si ottiene un assortimento che va dal Gewürztraminer al Lagrein e alla Schiava, mentre le composizioni sono costituite ogni anno da elementi nuovi.

    Così come nessuna annata è uguale a un'altra. Il fiore all'occhiello della tenuta Lageder sono i capolavori. "Con queste opere d'arte ci proponiamo di perfezionare tutti gli aspetti della viticoltura" - dice Lageder. L'obiettivo dunque è niente di meno che la perfezione. Ad Alois Lageder, amante dell'arte e mecenate (la tenuta Löwengang è un segno eloquente di questa passione), dovrebbe essere noto che la perfezione non si può raggiungere. Ci si può però avvicinare.
    Cantine
    Baron Longo
    Egna, Strada del Vino
    Fino a 100 anni fa i Baron Longo producevano il loro vino nella cantina della tenuta che circonda il pittoresco Schlößl (castello) di Villa a Egna. Nel 2015 Anton Baron Longo ha ripreso l'antica tradizione di famiglia. I vigneti si estendono intorno allo Schlößl di Villa, da 240 m s.l.m. fin quasi a Montagna (1040 m) per un totale di circa 20 ettari.

    Tutta la superficie è coltivata applicando le rigide linee-guida della produzione biologica - e non solo perché la parte più alta dei vigneti è inserita nel Parco Naturale Monte Corno. A Montagna, tra l'altro, crescono anche viti di Solaris, un vitigno resistente alle malattie fungine (PIWI). Sostenibilità e rifiuto di ogni compromesso non sono un caso e riflettono i valori di famiglia: coerenza, coraggio e lungimiranza. La trasmissione di tutte queste caratteristiche è anche ciò che viene richiesto in cantina, ospitata nella dimora storica di Palais Longo.

    "La complessità dei terreni combinata con la coltivazione biologica garantisce per la qualità eccezionale dei vini e per il loro gusto incomparabile" - ne è convinto Anton Baron Longo, che descrive i suoi vini con i termini delicati, raffinati ed eleganti. Come dire, vini di nobili origini.
    Cantine
    Tenuta Kobler
    Magrè sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Passo passo verso il vino prodotto nella propria cantina: alla tenuta Kobler di Magré si "tocca con mano" come una vigna possa essere fatta crescere con tanta pazienza, laboriosità e coerenza. Il passo intrapreso nel 2006 dai Kobler - verso la vinificazione in proprio - era solo logico. E certamente non l'ultimo.

    Fu Erich Kobler a gettare le basi della tenuta omonima di Magré, negli anni '50. Nel 1958 piantò la prima vigna, per metà con Chardonnay. Nel 1972 si aggiunse una seconda vigna a Pinot grigio, Merlot e Carmenè, seguita nel 1993 da una terza a Merlot. Negli anni 2000 l'assortimento venne ampliato con Cabernet Franc e Gewürztraminer.

    Un passo decisivo, poi, fu compiuto dalla famiglia Kobler a metà degli anni 2000. "Con la vendemmia 2006, mia moglie Monika e io abbiamo cominciato a vinificare in proprio una parte della nostra uva" - racconta Armin Kobler, il figlio del fondatore. L'uva di due ettari dell'azienda viene vinificata nella cantina di proprietà. "La produzione media annua si aggira sulle 15.000 bottiglie di vino DOC" - così Kobler.

    L'uva che rimane viene conferita alla cantina sociale di Cortaccia. Anche se la produzione attuale è limitata, è chiaro quale sia l'obiettivo dei Kobler. "Vogliamo produrre da soli vini che esprimano al meglio il carattere della zona, del vitigno e dell'annata" - dice Armin Kobler.
    Cantine
    Planitzer
    Montagna, Strada del Vino
    Tre ettari e mezzo di viti forniscono tutto ciò che l'osteria Planitzer di Gleno sopra Montagna può offrire. L'osteria è relativamente recente, l'azienda è più antica. Molto più antica. La sua storia comincia oltre 300 anni fa ed è collegata a quella di un convento della Val Pusteria.

    Nel convento di suore Sonnenburg presso Brunico, per lungo tempo il vino che si versava nei bicchieri e nei calici era quello dell'azienda Planitzer di Gleno. L'azienda era indebitata con le suore e doveva spedire una parte della sua produzione in Val Pusteria, notoriamente poco vocata alla viticoltura.

    Oggi, la situazione - qui, in quota sopra la Bassa Atesina - è completamente diversa. "La nostra azienda comprende l'edificio soprastante, quello sottostante con annessa cappella dedicata ai Santissimi Cosma e Damiano, circa tre ettari e mezzo di vigneti e oltre 4 ettari di bosco e pascoli" - racconta Judith Ainhauser Weissensteiner. Con la sua famiglia, è responsabile della gestione sia dei vigneti che dell'osteria Planitzer, aperta nella primavera del 2014 e che nel frattempo è diventata "il secondo pilastro" della storica azienda.

    L'azienda e l'osteria Planitzer di Gleno sopra Montagna costituiscono una vera e propria azienda familiare, nella quale i rappresentanti di tre generazioni svolgono, ognuno, il proprio compito. Due generazioni si concentrano sulla cucina: mamma Doris è una cuoca esperta, la figlia Judith le dà una mano. Mentre le viti forniscono il pilastro "liquido" dell'osteria, loro si occupano dell'aspetto più "solido".   
    Cantine
    Tenuta Ansitz Dornach
    Salorno, Strada del Vino
    "Bio" può essere un trucco per vendere, ma per Karoline e Patrick Uccelli della tenuta Dornach di Salorno è una filosofia di vita. Dalla formazione di Karoline come biologa alle regole di alimentazione e alla viticoltura "naturalmente" biodinamica fino all'accordo che Patrick ha raggiunto con gli animali che popolano il bosco.

    No, niente paura: Patrick Uccelli non è un dottor Doolittle, non parla con gli animali, però conosce bene l'importanza dell'equilibrio biologico, che - se messo a rischio - può anche causare danni di natura economica. "La nostra uva sembra essere di gradimento ai cervi " - dice Uccelli, che non ha eretto alcuna recinzione. "Ho preferito" - ammette sorridendo - "accordarmi con loro. Quando gli animali entrano tra i filari e vi sostano, io non faccio nulla. E sembra che anche loro lo capiscano".

    Patrick Uccelli, enologo e vignaiolo, è abituato a battere nuove vie. "Sperimento diversi metodi di vinificazione, con la fermentazione in botti grandi e piccole e con diversi tempi di invecchiamento" - confessa. L'obiettivo rimane sempre lo stesso: la produzione di vini tanto naturali per quanto è possibile.

    L'assortimento della tenuta Dornach è ampio: l'etichetta dei vini riporta una numerazione continua per sottolineare ulteriormente la loro unicità. Sono vini croccanti con note terrose e minerali che rimandano alla particolare composizione del terreno - argilla gialla e rossa mescolata a ossidi di ferro.

    Forse che l'uva piace ai cervi anche per questo?
    Cantine
    Ferruccio Carlotto
    Ora, Strada del Vino
    La storia della famiglia Carlotto si legge come un romanzo dal titolo "In tre generazioni da mezzadri a dinastia vitivinicola". L'ultimo reponsabile della dinastia è Ferruccio Carlotto, che cura i vigneti a Ora, proprio nel cuore del territorio altoatesino più vocato per la coltivazione del Pinot nero.

    Le basi per il successo della storia della famiglia Carlotto furono poste nel 1940 da Umberto Carlotto, mezzadro al castello di Mazzon.Il mezzadro lavorava i terreni sotto la propria responsabilità, mentre il proprietario si assumeva il rischio economico e gli utili. Umberto ha adempiuto i propri compiti per 50 anni, affiancato dapprima dal fratello e poi dal figlio Ferruccio.

    Ed è proprio quest'ultimo che - nuovo millennio, nuova buona sorte - nel 2000 osa e si butta nell'imprenditoria. Con la figlia Michela comincia a coltivare, a Ora, sei ettari a vite. Il 70% della superficie è destinata al Pinot nero - e non a caso. "L'orientamento nord-sud dei filari e il terreno argilloso sono buone prerogative per ottenere un Pinot nero rotondo e speziato con tannicità gradevole e sentori delicatamente fruttati" - spiega Ferruccio Carlotto.

    Un altro vitigno coltivato a Ora è il Lagrein (per un quarto della produzione annua della tenuta). Le viti crescono su terreni alluvionali ciottolosi del Rio Nero, mentre la Schiava viene coltivata in una piccola zona ricavata ad hoc nel 2013. Come tributo alla tradizione.
    Cantine
    Peter Zemmer
    Cortina sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Quasi 800 m di dislivello tra le vigne più in basso e quelle più in alto: questa è la varietà di zone di cui dispone l'azienda Peter Zemmer, fondata nel 1928 a Cortina sulla Strada del Vino. E certamente nessun'altra azienda. Ne risulta un assortimento equilibrato e seducente.

    Le vigne dell'azienda Peter Zemmer si trovano ad altitudini comprese tra i 220 e i 1.030 m s.l.m. Qui hanno origine vini bianchi di carattere (Chardonnay, Pinot bianco e Pinot grigio), ma anche piacevoli vini rossi autoctoni, quali il Lagrein e un elegante Pinot nero.

    "Ciò che conta, per noi, sono una cura ecologicamente responsabile delle viti, una lavorazione sostenibile del terreno e la riduzione della resa per ettaro" - dice Peter Zemmer, omonimo del fondatore e rappresentante della terza generazione che gestisce l'azienda. Ecco allora che si pone attenzione a lasciare uno spazio sufficiente ai grappoli e a creare un'interazione ideale tra luce e ombra. Il risultato sono grappoli sani e maturi, dai quali si ottengono vini naturali e digeribili: vini, che - come dice lo stesso Peter Zemmer - "riflettono in modo stupefacente il loro carattere originario e riuniscono le particolarità di un terroir unico con grande espressività".

    Caratteristici per Peter Zemmer sono i vitigni borgognoni bianchi, grazie ai quali è diventato famoso - Chardonnay Riserva Vigna Crivelli e Pinot Grigio Riserva Giatl. Oltre a questi, nelle zone più alte - a 1.030 m s.l.m., nella vigna Koflhof di Aldino - si sviluppano i grappoli del nobile Pinot Noir Riserva Vigna Kofl, l'ultimo fiore all'occhiello dell'azienda Peter Zemmer, sul mercato dal 2019.
    Cantine
    Azienda Agricola Maso Thaler
    Montagna, Strada del Vino
    Come si sa, "tutte le vie portano a Roma", ma qualcuna da Roma porta altrove. È ciò che è successo a Nino Motta, che nel 2004 con la sua famiglia si è trasferito dalla Città Eterna a Gleno, frazione di Montagna, per produrre vino a Maso Thaler.

    Il lavoro in questo maso costruito nel 1812 a 600 m s.l.m., è tutt'altro che una passeggiata. "I nostri vigneti a Gleno sono molto ripidi, alcuni sono anche terrazzati e già solo per questo in qualche zona si può lavorare solo a mano"- racconta Nino Motta. La coltivazione, a Maso Thaler, non richiede quindi solo sudore, ma anche cuore e passione.

    È questa passione, la passione per la viticoltura, che ha portato qui Nino Motta quasi 20 anni fa. Da allora, lui, sua moglie Anna Maria e i loro figli Flippo, Francesco e Piergiorgio, coltivano i 3,5 ettari di vigneto. Qui - allevate rigorosamente a Guyot - crescono viti di Pinot nero, Gewürztraminer, Sauvignon e Chardonnay.

    La maggiore concentrazione, però, è riposta sul Pinot nero, anche perché - come ritiene anche Motta - le condizioni per la sua coltivazione sono ottimali: terreni porfidici, notevoli sbalzi termici tra giorno e notte soprattutto in agosto e settembre, brezza costante. "Tutte queste caratteristiche, insieme, conferiscono ai nostri vini freschezza, speziosità e longevità" - così Motta.
    Cantine
    Castelfeder
    Cortina sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    #Herzblutmenschen. #Werteverfechter. #Emotionenschaffer. Chi segue la cantina Castelfeder su Instagram sa di cosa si parla. Qui i vini si producono applicando know-how, le necessarie conoscenze e la lunga esperienza, ma anche con tanto cuore. "Noi siamo emozione e creiamo emozioni" - così descrive se stessa la famiglia Giovanett, che in terza generazione gestisce la cantina.

    L'azienda Castelfeder di Egna fu fondata da Alfons Giovanett più di 50 anni fa, ma da allora tutto è stato rivoluzionato. "L'assortimento è stato ampliato, l'uva prodotta è stata vinificata in proprio, il lavoro in vigna è stato modernizzato e ci siamo aperti al mercato internazionale" - dice Günther Giovanett, che ha ereditato l'azienda dal padre Alfons e che oggi la gestisce con i figli Ivan e Ines. La superficie a vite di Castelfeder è oggi di 65 ettari, sul 70% dei quali si coltivano vitigni bianchi.

    "L'attenzione è rivolta allo Chardonnay, al Pinot bianco, al Pinot grigio e al Sauvignon" - racconta Giovanett. Per quanto riguarda i vitigni rossi, invece, si punta sul Pinot nero.

    Che siano bianchi o rossi, però, la filosofia di Castelfeder è cambiata di poco, in 50 anni. "La particolarità dei nostri vini sta nella coltivazione" - ammette Giovanett. "Dividiamo tutte le più piccole parcelle in modo da soddisfare le esigenze dei vitigni". Così hanno origine vini di terroir con un carattere del tutto particolare. O, per rimanere nel gergo di Instagram, #terroirweinemitherz.
    Cantine
    Schenk Italia
    Ora, Strada del Vino
    Il microclima alpino mitigato da quello mediterraneo e i terreni dolomitici, calcarei e argillosi, creano in Alto Adige le condizioni ideali per la produzione di eccellenti vini caratterizzati da mineralità, struttura ed aromi unici in tutto il mondo.
    I vini della linea Kellerei Auer sono il frutto della grande passione di enologi esperti, legati a questa terra, che selezionano le migliori uve della regione per vini sinceri e di carattere.
    Cantine
    Tenuta Waldthaler Clemens
    Ora, Strada del Vino
    È la settima generazione di viticoltori che gestisce la tenuta Clemens Waldthaler di Ora, che si estende nel cuore del comprensorio viticolo della Bassa Atesina destinato, in prevalenza, alla coltivazione del Lagrein e del Pinot nero. Oggi, Clemens Waldthaler propone in assortimento, oltre ai due vini tipici, anche vini bianchi e da vitigni bordolesi.

    Ora è una piccola cittadina della Bassa Atesina, tradizionalmente legata alla viticoltura. Si trova su un accumulo di detriti di porfido, che conferiscono ai vini qui prodotti una nota minerale. Inoltre, il clima e la leggera pendenza rappresentano altre condizioni ottimali per la coltivazione della vite. I Waldthaler se ne sono accorti già nel 1735 e hanno acquistato la tenuta di 7 ettari - oggi omonima.

    I filari non sono soltanto di Pinot nero e di Lagrein - com'è usuale da queste parti - ma anche di Cabernet e Merlot. L'uva degli ultimi tre vitigni si utilizza per produrre il fiore all'occhiello della tenuta Clemens Waldthaler: la linea Raut. L'assortimento comprende anche vini bianchi, in particolare Sauvignon e Pinot bianco.

    "Puntiamo a una lavorazione delicata dell'uva, alla fermentazione controllata e a un controllo e a una cura continui dei nostri vini" - così Clemens Waldthaler, che aggiunge:"tutti comportamenti indispensabili se si vogliono produrre vini gradevoli e di qualità".
    Cantine
    Azienda Agricola Baron Widmann
    Cortaccia sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Diversi secoli di tradizione non sono un'eccezione, per le aziende vitivinicole altoatesine, ma ben 1.700 anni di storia lo sono, eccome. Le radici dell'azienda agricola Baron Widmann di Cortaccia affondano ai tempi dei Romani. Con tanto di documentazione.

    Durante i lavori di dissodamento effettuati nel 1977 nella vigna sono stati rinvenuti reperti di Età Romana - tra cui anche alcune parti del fusto di una vite - che grazie alla presenza di diverse monete è stato possibile datare intorno al 300 d.C. La storia dell'azienda, quindi, è molto vecchia, certamente anche perchè le condizioni sono ottimali per praticare la viticoltura. Le vigne dell'azienda Baron Widmann di Cortaccia si trovano a un'altitudine compresa tra i 220 e i 600 m s.l.m., su colline soleggiate talora erte, che offrono condizioni specifiche per lo sviluppo di diversi vitigni. "Siamo attenti - come ci insegnano la lunga tradizione e l'esperienza - a scegliere zone diverse di coltivazione per i diversi vitigni" - racconta Andreas Widmann.

    Nell'azienda Baron Widmann, già negli anni '60 si era passati dall'allevamento a pergola al Guyot. "Abbiamo mantenuto la pergola solo per la Schiava" - così Widmann. Le zone calde e soleggiate di Cortaccia si addicono alla coltivazione, oltre che di questi vitigni autoctoni, anche dei vitigni bordolesi (Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon), del Gewürztraminer, del Manzoni, dello Chardonnay e del Pinot bianco.

    L'uva viene vinificata in proprio presso la residenza della famiglia, nel centro di Cortaccia. L'edificio, di età rispettabile pur non risalendo all'Età Romana, presenta aspetti gotici. Con radici tanto profonde.
    Cantine
    Cantina Kurtatsch
    Cortaccia sulla Strada del Vino, Strada del Vino
    Le vigne arroccate su ripidi pendii richiedono tanto lavoro, sudore e impegno, ma hanno tanti aspetti positivi. Sono distribuite su 190 ettari, coltivate da altrettanti soci della Cantina di Cortaccia, situate ad altitudini comprese tra 220 e 900 m s.l.m. - e tutto ciò in un unico Comune. In tutt'Europa non c'è un altro caso simile.

    E la Cantina di Cortaccia detiene anche un altro record: responsabile del giovane e dinamico team è stato scelto Andreas Kofler, che a 32 anni - il più giovane Presidente della storia delle cantine sociali altoatesine - ne ha preso in carico la gestione. "Nei nostri vigneti, ogni vitigno può trovare il suo terroir ottimale" - dice Kofler.

    Le zone più profonde sono tra le più calde di tutto l'Alto Adige e sono ideali per la coltivazione di Cabenet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot. "Le caratteristiche dei terreni tra Cortaccia e Termeno sono molto simili a quelle dell'area di Pomerol, in Francia" - racconta il Presidente. Fino a 900 m s.l.m. crescono invece i vitigni bianchi, che amano i refoli di vento e le temperature più basse e che prosperano sui terreni calcarei dolomitici - per la loro coltivazione si seguono rigide regole di sostenibilità.

    Con grande impegno e con il massimo rispetto per la natura e per le risorse naturali si ottengono, alla Cantina di Cortaccia, vini di terroir dal carattere forte, inconfondibile. "Riflettono esattamente la loro zona di origine, senza alcun trucco" - Aggiunge Andreas Kofler, che confida anche la facile ricetta da seguire per ottenerli:"In cantina" - dice - "lasciamo semplicemente che il vino esprima tutte le sue potenzialità".
    Cantine
    Dürer Weg
    Salorno, Strada del Vino
    Alla fine del XV secolo, un pittore di Norimberga era in cammino da Salorno verso la Val di Cembra. Si chiamava Albrecht Dürer. In omaggio all'artista e al suo viaggio transfrontaliero, il sentiero da lui percorso e un'azienda di Salorno portano il suo nome. Si tratta del Sentiero del Dürer e dell'omonimo progetto di territorio.

    L'azienda vitivinicola si trova sì a Salorno, nella parte più meridionale dell'Alto Adige, ma è parte integrante della cantina LaVis, che ha sede nel Comune trentino che porta lo stesso nome. Due zone dello storico Tirolo che crescono insieme. Anche la cantina è una cantina sociale molto diversificata: vigneti che crescono tra i 200 e gli 800 m s.l.m. e un assortimento che spazia dallo Chardonnay al Pinot bianco, dal Müller Thurgau al Merlot, dal Pinot nero al Lagrein e alla Schiava.

    In tutto ciò, l'azienda Dürer Weg di Salorno gioca un ruolo speciale - non da ultimo grazie al clima favorevole. "Qui il caldo clima mediterraneo incontra la crudezza delle Alpi" - racconta Pietro Patton, Presidente della cantina LaVis. "Questa particolarità, unita alle peculiarità pedologiche, rappresenta la base per la tipica nota minerale che contraddistingue i vini di questa regione".

    Il territorio montano lascia la propria impronta nei vini dell'azienda Dürer Weg così come influenza la modalità di coltivazione delle viti. Il che prevede un approccio attento alle risorse naturali. "I nostri vini riflettono una tradizione vinicola che riunisce natura e tecnica" - così Patton. Anche così si superano le frontiere.
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      In ciascuna di esse è comunque possibile degustare e acquistare gli ottimi vini altoatesini andando alla scoperta di un mondo in continuo sviluppo, che ha visto negli ultimi anni la collaborazione sempre crescente tra aziende vitivinicole e architetti per la creazione di strutture architettoniche nuove ed originali che testimonino il nuovo corso di queste imprese fra tradizione e avanguardia. Scopri tutte le cantine dell'Alto Adige e le informazioni su orari di apertura e possibilità di degustazione.