Ciao. Hallo. Assudei.
La lingua che parliamo è parte della nostra identità. Ecco la risposta dell’Alto Adige alle sfide del plurilinguismo.
Un popolo fatto di due lingue. Un buongiorno pronunciato al bancone del bar accanto a un Gutenmorgen, poco prima di ordinare un espresso e mai un Kaffee, che è il fratello annacquato servito oltralpe, subito dopo il Brennero. Il fattore bilingue è uno dei segni dell’identità dell’Alto Adige: una terra in cui un italiano si sente a casa. E un tedesco pure. In tempi in cui l’inglese funge da lingua franca, parlare due lingue è spesso un dato culturale accessorio e non necessario.
Ma non per gli altoatesini, che in questa quotidianità crescono, convivono o ne sono completamente immersi. Come Letizia Ragaglia, ex direttrice del Museion - museo di arte contemporanea di Bolzano, che abbiamo ritratto in un video. Oppure come le nuove generazioni, già pronte a un ennesimo cambiamento.